Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai
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Tempo fa per curiosità assistetti a un corso per docenti sulla comunicazione. Il formatore a un tratto mentre parlava rivolse una domanda agli insegnanti con più esperienza: “Sono davvero trenta o più anni che insegnate, o avete insegnato un solo anno per trenta volte?” Questa retorica mi colpì particolarmente. Tutti quanti noi abbiamo ricordi di qualche docente che ricicla gli stessi compiti negli anni per tutte le classi o che è fermo ad una modalità di spiegazione troppo lontana da noi ragazzi. Oltre a pensare a loro però ho iniziato a riflettere sulla mia vita. Ho vissuto 7 mila e passa giorni diversi oppure un giorno per molto tempo? Ponetevi questa domanda.

Uno che ben conosceva l’evoluzione umana come Darwin disse che l’uomo che spreca anche un’ora del suo tempo non ha capito il valore della vita. La bellezza di essere ragazzi è quella di poter raggiungere qualsiasi sogno ma la via che porta alle stelle è tortuosa. Le distrazioni possono fermarci. L’Osservatorio Nazionale sull’adolescenza ha raccolto dati sulle abitudini dei giovani. Il 44% dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni arriva anche a 6 ore al giorno di uso dello smartphone. (dati aggiornati al 2019). Di certo non è l’unica variabile in gioco, però basta un rapido calcolo per capire quanto tempo si spreca rimanendo improduttivi e non sfruttandolo per arricchire noi stessi. I nostri sogni devono cavalcare veloci come un cavallo selvaggio, non appassirsi. Non dobbiamo essere noi a non avere più voglia di sognare perché impieghiamo male il nostro tempo, non sfruttandolo bene e rinunciando al nostro futuro. Anche perché noi abbiamo una grandissima fortuna ma forse non ce ne rendiamo conto.